Vorrei regalarvi qualcosa
che non avesse parentela
alcuna
con l’affetto
che fosse nemica giurata
della stima e della tranquillità.
Baciarvi i seni e
prendervi
ovunque mi assalisse la febbre
di farlo.
Non ditemi che tutto ciò non era
previsto,
non ditemi che volevate di più.
Vorrei spezzare le vostre braccia
che mi legano come
liane di selva
e blandiscono il mio cuore con
sorrisi senza fondo.
Lasciate che io mi sieda in mezzo
ai vostri occhi
e vi dica dove il grande mago
nasconde
il segreto che tende le nostre vite
le une sulle altre.
Quando saremo lì
potrà essere forse lo sgomento
di noi stessi
ad impedirci di contare tutti i modi
per parlare d’amore.
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